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Autore: Maurizio Sorbo
Prefazione di Tonino Cantelmi
La sovrabbondanza di bellezze di cui è ricolmo l’universo è come la dimostrazione di potenza nella bellezza che un Dio innamorato rivolge all’uomo affinché questi, preso da ammirazione, possa ricambiare con un po’ di amore e gratitudine: la meraviglia del cosmo è Dio che si pavoneggia per sedurci…
Nel sorriso, l’essere umano si manifesta nella sua giovialità e il sorriso ci rende carini, ci abbellisce. La madre, per attirare lo sguardo e per compiacere il neonato, gli sorride e in un certo senso si fa ancora più “bella”, più “amabile”. E poi il sorriso è la gratuità dello sguardo, è l’affermazione pura e semplice circa la bontà/bellezza dell’esserci del bambino. Quando la madre sorride al figlio, questi intuisce di essere da lei amato, accolto, benedetto; si sente dire «è bello che tu ci sia! La vita, la tua vita ha senso». Ecco, potremmo dire che la bellezza è un attestato gratuito della positività dell’essere.
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