Fonte: Rotary Distretto 2080 – Il 24 Aprile 2015 si è svolto il Premio Nazionale Ara Pacis. Quest’anno il presidente in carica, Tonino Cantelmi, ha consegnato il Premio all’UNESCO, ritirato dal Prof. G. Puglisi, direttore Generale Unesco Italia, che ha affermato “questo premio rende l’UNESCO un po’ più forte, la pace un po’ più vicina e il peso delle responsabilità un po’ meno grave“. Tra gli ospiti S.E. Mons Leuzzi e il Governatore del Distretto 2080 RI Ing. C. Noto La Diega. Nella Prima parte dell’evento si è tenuta la presentazione progetto Ambasciatori della Cultura.
Auditorium dell’Ara Pacis gremito per la 46esima edizione dell’omonimo premio, organizzato dal Rotary Club Roma Sud. Il Premio Nazionale Ara Pacis 2015 va all’Unesco.
Ritira il premio Giovanni Puglisi: “Questo premio rende l’UNESCO un po’ più forte, la pace un po’ più vicina e il peso delle responsabilità un po’ meno grave”.
Motivazione: per il contributo alla pace e alla collaborazione tra i popoli, per il sostegno all’alfabetizzazione e per il costante intervento
nella salvaguardia del patrimonio culturale e ambientale dell’umanità,
al fine di conservare e proteggere un’eredità da trasmettere alle generazioni future.
A ritirare il premio è il professor Giovanni Puglisi, presidente della Commissione italiana Unesco: “Signore e signori, Dostoevskij ha detto che ogni uomo è responsabile di tutto davanti a tutti. Questa affermazione diviene ogni giorno più vera. Ogni uomo è responsabile di tutto ciò che accade nel mondo“. Questo l’incipit di un lungo intervento, nel quale il Presidente ha ricordato le sfide di ieri e di oggi, non ultima la lotta al terrorismo, che ha dichiarato guerra anche al patrimonio culturale del passato. Abbiamo difatti assistito impotenti e sgomenti alla distruzione del Museo di Hatra, della Biblioteca di Musul, del sito archeologico di Nimrud, dell’antica città assira di Dur Sarukkin e così via. “Se esiste una forma di ingiustizia nel mondo -continua Puglisi– noi tutti ne condividiamo le responsabilità. Tanto più se le ingiustizie accadono alle porte di casa nostra, come gli 800 morti in mare. Ricevo questo premio consapevole di quanto c’è ancora da fare. Non a caso cito le vittime del Mediterraneo. Il Nord del mondo ha abbandonato il Sud del mondo. Poiché le guerre nascono nelle menti degli uomini, nelle loro menti vanno trovate le soluzioni. 11 settembre 2001: l’Unesco mise a punto la Dichiarazione Universale sulla Diversità Culturale. Eppure, oggi, si può obiettare che queste carte non sono riuscite a scalfire l’odio tra le culture. Un fallimento annunciato. Da troppo tempo è ormai chiaro che l’assetto dell’ UNESCO ma anche dell’ONU- burocrazia elefantiaca, budget limitati, assenza di qualsivoglia capacità sanzionatoria o coercitiva sugli Stati membri- rende le sue possibilità di azione fortemente limitate. Il premio che, a nome dell’UNESCO, ricevo quest’oggi, conferisce vasta visibilità all’Organizzazione, per di più presso i soci dei Rotary Club italiani, ovvero presso professionisti, imprenditori e dirigenti in grado di modificare l’opinione pubblica e di orientarne in parte le scelte. Questo premio rende l’UNESCO un po’ più forte, la pace un po’ più vicina e il peso delle responsabilità un po’ meno grave”.
Ad introdurre la serata, il presidente del RC Roma Sud, Tonino Cantelmi. A fare gli onori di casa è stata la dottoressa Ornella Rossini. Sono intervenuti, tra gli altri, Monsignor Lorenzo Leuzzi, vescovo per la Pastorale sanitaria Roma, che ha puntato l’accento sull’ignoranza che genera odio e violenza; la signora Mirella Astolfi, che ha ripercorso brevemente la storia del Premio e il governatore del distretto Rotary 2080 Carlo Noto La Diega, che ha commentato: “Il Rotary è sempre più vicino alla realtà. Facciamo miracoli con piccoli mezzi perché sfruttiamo l’idea della leva. Facciamo leva sui soci, sulle sinergie con altre Organizzazioni. Questa sera siamo qui a rinsaldare il legame con l’UNESCO. Tutti insieme si può fare”.
Per l’occasione è stato presentato inoltre il progetto rotariano “Ambasciatori della Cultura del territorio” finanziato dalla Rotary Foundation, il cui obiettivo è di rispondere alla crisi occupando i giovani. Il progetto prevede infatti la formazione di 50 giovani disoccupati, a titolo gratuito, da inserire poi nel circuito della promozione turistica e culturale del territorio. La referente, Claudia Minicuci, ha ricordato e ringraziato tutti i soggetti coinvolti e i collaboratori intervenuti alla serata.