Fonte: Off – officina dei giornalisti del 27 giugno 2020 – . Secondo Tonino Cantelmi in una intervista dichiara che oggi siamo di fronte ad una generazione di genitori perennemente “adultescenti”, che di adulto hanno solo l’età anagrafica ma conservano segni adolescenziali: si innamorano con facilità, non sopportano le frustrazioni, trasgrediscono, fanno uso di alcol o di sostanze. Adulti adultescenti non in grado di prendersi cura dei figli, piccoli e meno piccoli.
Si sarebbe suicidato il padre dei due bambini, un maschio e una
femmina gemelli di 12 anni, uccisi in un condominio di Margno, quasi 400
abitanti in Valsassina (Lecco). Poi il padre si sarebbe gettato
dall’altissimo ponte della Vittoria a Maggio di Cremeno, luogo poco
lontano da dove si è consumato il duplice omicidio. I primi accertamenti
confermano la morte dei bambini per soffocamento.
Questa la vicenda accaduta nelle ultime ore e che lascia tutta Italia
senza parole. Ancora una volta a pagare le conseguenze di diatribe tra
adulti sono i bambini.
Malmenati e picchiati fino a ucciderli perché il loro pianto o i loro
bisogni disturbano, impediscono di dormire o di fare altro. Oppure merce
di scambio di rabbia e insoddisfazione personale e di coppia. Sono i
piccoli che muoiono per mano di adulti. I motivi sono spesso di una
banalità sconcertante. Chi non il piccolo Gabriel, due anni, strangolato
perché la madre e il compagno non riuscivano ad avere un po’ di
intimità; Mehmet, due anni e mezzo, ucciso dal padre venticinquenne
tossicodipendente perché non lo lasciava dormire. Leonardo, solo 20
mesi, picchiato a morte dai genitori e sul cui corpicino il medico
legale ha rinvenuto segni di efferata violenza. Una vera strage degli
innocenti nella quale rientrano anche i bambini uccisi dai propri padri,
uomini violenti – in realtà fragilissimi – che usano i figli come
vendetta.
Tutto queste mette in luce un aspetto drammatico: l’incapacità di essere
genitore e di garantire il benessere dei propri figli. Secondo Tonino
Cantelmi in una intervista dichiara che oggi siamo di fronte ad una
generazione di genitori perennemente “adultescenti”, che di adulto hanno
solo l’età anagrafica ma conservano segni adolescenziali: si innamorano
con facilità, non sopportano le frustrazioni, trasgrediscono, fanno uso
di alcol o di sostanze. Adulti adultescenti non in grado di prendersi
cura dei figli, piccoli e meno piccoli. Con l’accudimento prima, con
l’educazione poi, che è fatta anche di regole e divieti. Genitori
incapaci di assumersi impegni e di gestire in modo oblativo un rapporto
affettivo. Questi uomini – perché spesso è la figura maschile ad avere
questo comportamento – sono talmente concentrati su di sé che non hanno
consapevolezza del dolore fatale che infliggono, e non tutti sono capaci
di ammettere la capacità di perdere facilmente il controllo”.
Uno scenario preoccupante che deve vedere le istituzioni, la rete familiare, amici e tutti intervenire e radidamente.