Fonte: Rivista italiana di analisi transazionale e metodologie psicoterapeutiche, anno XXXIII, n. 28 (65), dicembre 2013
Autore: Sara Filanti
Nell’ambito del dibattito internazionale sulla possibilità di svolgere interventi terapeutici online, pubblichiamo questo interessante articolo, in cui l’autrice cita la definizione che il prof. Cantelmi ha dato già nel 2000 della psicoterapia online, come quel trattamento o cura, non farmacologica, dei disturbi della psiche, conseguibile all’interno di una relazione terapeutica priva della presenza fisica dei due partner. Secondo Sara Filanti, al di là di quegli approcci per i quali la presenza fisica si rende indispensabile, il ciberspazio, con le modalità virtuali e le possibilità di connessione che offre, sembra in alcuni casi rivelarsi come uno strumento utile per il superamento di alcune resistenze legate a problematiche di intersoggettività, e per consentire il proseguimento della relazione terapeutica anche in situazioni di distanza geografica. Entrambi questi vantaggi vengono segnalati nel caso clinico illustrato: una bambina pervenuta in terapia con atteggiamento oppositivo e provocatorio, ed alcune caratteristiche sintomatologiche che sembravano richiamare lo spettro autistico, ha molto giovato di un periodo (di circa 8 mesi) di relazione terapeutica a distanza, mantenuta attraverso l’utilizzo dell’e-mail e delle videochiamate su Skype.