Fonte: Puntosiciro n.4520 – Luglio 2019 – “L’ impatto della tecnologia ha radicalmente modificato non solo il modo di apprendere dei nuovi studenti ma anche di pensare. Cosa e come cambiare della proposta formativa classica?”
Come sostiene il prof. Tonino Cantelmi, psichiatra e psicoterapeuta, i giovani di oggi non sono più in grado di tollerare la fatica e per apprendere con maggiore efficienza hanno bisogno di modalità d’insegnamento più interattive e non unidirezionali.
Nel nuovo numero della rivista “PuntoSicuro” di Martedì 30 luglio 2019 si parla della differenza tra la Generazione “Y” (i nati tra gli anni ’80 e 1995) e Generazione “Z” (i nati dal 1995 al 2018). I primi, nati in un periodo di cambiamenti radicali e rapidi, sono la generazione del multitasking pronta ad affrontare ogni cambiamento in un mondo che ormai non è mai fermo ed è in costante evoluzione. I secondi, la Generazione “Z”, sono individui abituati alla globalizzazione e all’ accettazione di persone provenienti dal’ altra parte del mondo. A questa generazione appartengono i consumatori del futuro.
L’ impatto quindi della tecnologia, come scrive nell’ articolo Massimo Servadio- Psicologo del lavoro e psicoterapeuta, ha modificato sia il modo di apprendere dei nuovi studenti ma anche di pensare.
I nativi digitali necessitano di un nuovo piano formativo organizzato su più livelli in cui le lezioni frontali sono integrati con una parte digitale che possa stimolare il loro interesse, catturando la loro attenzione e contrastando la loro difficoltà di concentrazione.